La mia reazione allergica alla lettura dei giornali in alcune mattine raggiunge picchi quasi insopportabili. Quello di oggi è un caso particolarmente grave: mi osservo nell’attesa che appaiono le bolle sulla pelle, perchè in qualche modo questo esagerato fastidio dovrà pur presentarsi.
Leggo da ieri le celebrazioni di Steve Jobs: il corriere, la repubblica, la stampa, tutti ma dico tutti a scrivere di Steve Jobs come fosse il loro migliore amico. E davanti a quella schiera di paraculi un po’ mi infastidisco, perché non scrivono di Steve Jobs per la sana convinzione che le creazioni di Apple siano straordinariamente forti, ma solo perché la mela è entrata nella sfera di quelle cose “di moda”, di cui tutti scrivono un po’ con lo stesso metodo con cui si muovono le pecore. non tutti, ovvio, ci sono le debite eccezioni di chi ne sa e scrive con cognizione di causa, ma molti degli articoli letti sono un non sense. firme “politiche” che parlano di jobs, redattori che hanno visto per la prima volta un prodotto apple l’altro ieri accendendo l’iphone che fanno dissertazioni sui pensieri zen del guru. qualcuno ci salvi!!!!
Vi ricordate “second life”?!? Quando uscì, nonostante la palese evidenza del fatto che non sarebbe mai stata una piattaforma di successo, per sei mesi i giornalisti ce l’hanno propinata in tutti i modi. e di pietro ha comprato un’isola e prodi ci fa le vacanze e berlusconi ci organizza le feste con le ragazzine virtuali e via così. poi second life annoiò qualcuno in qualche redazione e scomparve nel nulla. cosa c’entro questo con steve jobs? ci arrivo…
29 giugno 2007. negli stati uniti viene lanciato il nuovo iPhone. negozi aperti a mezzanotte, code chilometriche negli USA, gente impazzita per arrivarci per prima. Qualche giorno prima chiamo l’allora direttore di Corriere.it e gli propongo una cosa. Marco, cosa dici se seguiamo live l’uscita di iPhone?!? Metto un mio amico in coda, prendo il volo per new york la mattina, atterro, vado all’apple store, prendo il telefono, torno in areo e la mattina dopo mi presento in redazione. Lo facciamo vedere subito dal vivo con una diretta streaming su corriere.it
Il buon Marco Pratellesi, oggi a condè nast, mi risponde che non è roba d’appeal, che sarebbe una cosa smaccatamente commerciale. sono troppo pigro per andare a ripescare la sua email, ma sono convinto di averla. in pratica, mi dice che alla gente non interessa. vogliono fare il conteggio degli articoli usciti su corriere o corriere.it totalmente dedicati alla apple?!? capaci tutti di farlo adesso.
quello che poi a me genera un principio di embolia è il modo in cui viene trattato steve jobs, perché non sono i singoli prodotti a segnare la sua grandezza, le foto con i suoi vari “oggetti” nel corso degli anni è un modo davvero povero di spiegare la sua dimensione. non sono i prodotti a fare la differenza tra apple e gli altri: è la vision. Direi la “broad” vision, una capacità visionaria di immaginare un mondo diverso fatta di tecnologia amica alla portata di tutti.
Sapete perché io vedo venire meno la mano di steve jobs in apple? perché le cose stanno diventando più complicate da usare, cosa poco usuale per chi ha apple nel proprio dna.
la grandezza di steve jobs è sempre stata quella: avere una straordinaria mente capace di immaginare un “environment”, un ambiente e non i singoli prodotti. A casa di ognuno di noi, un mac, un ipod, un ipad e una apple tv sono un ecosistema perfetto, con funzioni che anche mia mamma sa usare.
faccio un esempio: il DLNA esiste da una vita. è la possibilità di ascoltare sul computer di casa la musica che è memorizzata sul telefonino senza fili, oppure quella di guardare in tv le foto scattate dal telefonino. provate a mettere vostra mamma davanti ad una applicazione dlna e fatele accoppiare i vari prodotti. ciao peppe, come diceva mia nonna.
provate invece a piazzare la zia un po’ rincoglionita davanti ad una tv con apple tv e con un iphone. dopo 3 minuti vedrete le vostre foto nella televisione.
questa è la grandezza, la straordinaria capacità di steve jobs, che a cupertino si dice controlli anche il fornitore di carta igienica. o quanto meno lo faceva fino a ieri. riuscirà chi lo sostituisce ad avere la stessa grandezza?!? non nascondo di avere qualche dubbio, ma di essere anche affascinato da questa straordinaria sfida.
A steve jobs credo vada il riconoscimento di tutti per aver trasformato in oggetti da usare ogni giorno quello che fino a qualche anno fa non avremmo nemmeno immaginato.